Lo scorso 16 maggio, durante la seduta del Senato Accademico dell’Università di Sassari, si è discusso in merito alla rimodulazione delle Tasse universitarie per il prossimo Anno Accademico 2017/2018.
La recente approvazione della Legge di Stabilità 2017 ha infatti stabilito l’istituzione di una “No Tax area” che prevede un esonero totale per gli studenti con ISEE inferiore a 13.000 euro. Per gli studenti con ISEE compreso tra 13.001 e 30.000 euro si prevede l’istituzione di una fascia calmierata che non potrà superare il 7% della quota ISEE eccedente i 13.000 euro. In questo caso, gli studenti che, ad esempio, abbiano un reddito ISEE di 15.000 euro pagheranno un massimo di 140 euro (il 7% di 2.000 euro), così come, ad esempio, gli studenti che abbiamo un ISEE di 25.000 euro, il massimale non potrà superare gli 840 euro (il 7% di 12.000 euro). Rimangono invariate le Tasse universitarie per gli studenti con ISEE superiore a 30.000 euro, e sarà a discrezione dell’Ateneo determinare l’importo per questa fascia.
Il Senato Accademico ha stabilito di demandare la discussione in Commissione Tasse universitarie, al fine di adeguare al meglio la regolamentazione dell’Ateneo in accoglimento delle indicazioni della Legge di Stabilità 2017. Nella Commissione Tasse saranno presenti anche le rappresentanze studentesche.
Da primi calcoli effettuati, l’adeguamento alla Legge di Stabilità 2017 con l’introduzione della “No Tax area” e dei massimali per gli studenti con ISEE inferiore a 30.000 euro, gli introiti per le casse dell’Università di Sassari sarebbero inferiori a quelli dello scorso anno. Si teme, pertanto, che l’Ateneo possa prevedere un aumento della tassazione per le fasce di studenti con reddito ISEE superiore a 30.000 euro al fine di “coprire” le mancate entrate derivanti dall’estensione degli esoneri.
Il Diritto allo studio deve essere tutelato a tutti i livelli e i bilanci dell’Università non possono “quadrare” sempre e solo a danno degli studenti. Da anni si parla di revisione della spesa nell’Ateneo turritano, ma ancora non si sono fatti passi concreti in questa direzione. La gestione amministrativo-contabile non deve ledere il Diritto allo studio, ma deve essere risolta tagliando gli sprechi e non “spremendo” gli studenti con nuovi aumenti delle Tasse universitarie.